L’abito non fa’ il monaco, ma il nome vuole un’impronta musicale. Massimo Di Lena e Lucio Aquilina ne sanno qualcosa, e Tufo è il secondo progetto che i due artisti partenopei intraprendono insieme, dopo il fulmineo successo ottenuto con l’acronimo LEM. Nuovo stadio a cui i due artisti napoletani hanno voluto dare un concept particolare – guardando al background musicale che hanno abbracciato in passato – aprendosi a influenze musicali che difficilmente avremmo immaginato potessero caratterizzare il loro sound.
In via del tutto pratica si potrebbe spacchettare in due questo EP, dividendo le tracce in due macro-gruppi secondo un criterio di affinità sonora, ma anche, più semplicemente, dal numero di bpm: “Poppin’In Da Hood”, “Thrill-Seeker” e “Real Beatz” da un lato; “Leadlights”, “Crying Over” e “Up For Some Love” dall’altro, a completare questa tredicesima release della label belga Citywurl. Insomma, “Leadlights” è un esperimento in piena regola dove bassi funk, synth e disco-lead, con elementi IDM, dipingono un paesaggio musicale legato al passato. Mi viene in mente un certo sound degli anni settanta, rivoluzionato nella sua quasi totalità dall’imbastardimento con le altre influenze concentrate nel disco, in un paesaggio musicale che “sa di vecchio” – e quando dico così, penso all’accezione che si dà di solito dei vini -, ma che presenta, nella fusione con le cadenzate ritmiche hip-hop e le veloci e agili strutture d’n’b, qualcosa di attuale e innovativo che avvicina il sound di questo EP alla branca dell’elettronica che, da amorfa, sta diventando una concreta consapevolezza in grado di attrarre le masse di clubber e spopolare sia in Europa che in Italia.
Mi auguro solo che questa volta i due talenti napoletani abbiano maggiore costanza nel portare avanti questo progetto e che riescano a dar vita a qualcosa di più consistente di un fulmineo raggio di luce, come successo l’ultima volta che ci deliziarono con “Wordless”.