L’anno scorso ci si era messo il maltempo, a far saltare tutto quanto. Però NeXTones dimostra di avere la scorza dura e la memoria lunga. E quindi: ciò che più attendavamo l’anno scorso, quel “Lumière III” di Robert Henke, una magica performance audio/video profondamente immersiva e mai presentata prima in Italia in versione open air, non resterà nel novero delle occasioni mancate, del “sarebbe stato bello se…”: il team che lavora al festival è riuscito, un anno dopo, a riproporlo in line up. Bravi. Scelta decisamente felice.
Ma NeXTones, storicamente, è un festival dalle scelte felici. Non facili, non comode, magari; ma felici. La prima scelta felice è quella di aver voluto come segno distintivo lo svolgersi in posti altamente spettacolari: cave di granito più meno dismesse nella zona della Val d’Ossola ed è, fidatevi, davvero uno dei setting più spettacolari vedrete mai nella vostra vita. Di edizione in edizione si va spesso in cave diverse, finora nessuna è stata meno che incredibile, come location. In questo 2018, si tratterà di convergere dalle parti di Montecrestese, alla Cava La Beola di Monte. Date: 20 e 21 luglio 2018. Precisamente, questo posto qui:
L’altra scelta felice è il piglio con cui vengono costruite le line up. NeXTones in realtà è una “costola” di Tone On The Stones, la “costola” elettronica di una rassegna che per certi versi è più tradizionale. L’essere qualcosa di specifico è interpretato nel migliore dei modi possibili: ad ogni edizione vengono presentati nomi di alto profilo, di quelli che si possono vedere nei migliori festival “metropolitani” italiani ed europei. E’ una orgoglioso “dichiarazione d’importanza”, così come è la voglia di fare qualcosa di qualitativo, rilevante ed emozionante a trecentosessanta gradi: basterebbe infatti la location a fare di NeXTones a fare un festival pazzesco. Però no: ci si vuole mettere qualcosa di più. Si vuole mettere anche l’”aura” di nomi assolutamente fondamentali nella scena elettronica contemporanea.
Vediamoli, i nomi 2018. Di Robert Henke si è già detto; gli altri headliner saranno Ben Frost, visto ad oggi solo l’anno scorso a Club To Club col nuovo materiale tratto da “The Centre Cannot Hold”, e Max Cooper, anche lui con uno live audio/video. In entrambi i casi sono scelte miratissime: il piglio “aereo” e cinematico di Cooper e la spigolosità digital-emozionale di Frost sono una perfetta sintesi della metafisicità di pareti di granito chiaro alte decine di metri che ti circondano e della affascinante “durezza” della roccia, si tratta di granito intagliato o dei paesaggi lunari e scoscesi che stanno alla base delle cave. Sensazioni sinestetiche al massimo grado, fidatevi, con artisti di questo genere in un contesto come quello di NeXTones.
Dopodiché, sia chiaro, si ballerà pure: ci penseranno il primo giorno Tyler Ov Gaia, il deus ex machina di NUL, da sempre una delle migliori e più “forward thinking” serate danzerecce di Milano, il secondo Scuba. Due che sanno il fatto loro, e che soprattutto hanno la borsa dei dischi, l’esperienza e la cultura abbastanza ampia per “piegare” i loro set all’unicità del luogo. Vi consigliamo comunque di arrivare presto, perché anche i due act che apriranno le due serate meritano: Petit Singe (che presente il live “Akash Ganga”) è una delle voci più interessanti dell’elettronica di ricerca italiana contemporanea, col suo digitale caldo, “organico”; per quanto riguarda Gosheven (al secolo, l’ungherese Bálint Szabó), presenterà per la prima volta assoluta in Italia il materiale della sua ultima release, “Bivaq”, lavoro decisamente bello tra ambient, rock sci-fi e musica seriale.
Musica di altissimo livello, quindi. Ma quest’anno c’è un motivo in più per andare a NeXTones e perlustrarne con attenzione il sito ufficiale: novità che si chiama NeXTones Xperience, ovvero la possibilità non solo di trovare dei pacchetti per il pernottamento ma anche di arricchire il proprio weekend in Val D’Ossola concedendosi, di giorno, escursioni in bici o a piedi tra torrenti e natura incontaminata, attività culturali ed enogastronomiche o, per i più pigri, una bella permanenza alle terme. Un bel modo per far scoprire davvero i segreti, i pregi e le risorse del territorio che ospita il festival, redendo davvero completa la propria esperienza (e culturalmente ricca). I festival migliori, soprattutto quelli in territori particolari, vanno fatti così. Non per forza è necessario andare a svenarsi per vedere gli Into The Valley del caso in Svezia o nelle Repubbliche Baltiche: abbiamo delle meraviglie da restare a bocca aperta anche qui. Anzi: se avete amici stranieri da invitare per un weekend nel Nord Italia, se li portate a NeXTones farete a dir poco colpo, sappiatelo.