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Il ritorno degli AIR in Italia (via Spring Attitude Festival) ci sembrava il pretesto giusto per mettere in fila alcuni dei nostri brani preferiti del gruppo francese.
All I Need
All I Need, letteralmente “Tutto ció che mi serve”. Quattro ruote sotto al culo, un punto A da cui partire, uno B ancora ignoto, la persona a cui tenete a fianco, una colonna sonora del genere ed una notte di mezza estate. Non serve altro per essere felici. – Federico Raconi
Alone In Kyoto
Se cerchi Alone In Kyoto su YouTube ti rendi subito conto di una cosa: non esiste persona che non l’abbia caricata su quel social senza usare qualche immagine pescata da Lost in Traslation. Perché nella mente di tutti quella canzone e quel film sono praticamente la stessa cosa e sono indissolubili, al punto che quasi nessuno si ricorda che il brano, in seguito, è anche finito a fare parte della tracklist di Talkie Walkie. Uno degli strumentali più belli degli ultimi tre lustri, più che una canzone sembra la rappresentazione – perdonateci, ma le metafore visive con questo pezzo ci vanno a nozze – di uno spaesamento. E quando, dopo tre minuti e trentaquattro secondi, entra finalmente il pianoforte si ha sempre la sensazione di lacrime che stanno per sgorgare copiose. Non è una canzone, è minimalismo sentimentale. – Emiliano Colasanti
Cherry Blossom Girl
Catturare il bello, quello per cui ci si ferma e per qualche minuto ci si trova al di fuori dello scorrere naturale del tempo. Come la fioritura dei ciliegi, come uno sguardo, dura poco e solo in quel momento è perfetta, ma per fortuna quando finisce possiamo riascoltarla, e lo facciamo spesso. – Mattia Tommasone
Electronic Performers
B.P.M. supposed to control your heartbeats, ma davvero. – Emiliano Colasanti
La Femme d’Argent
Ogni tanto esiste musica che sconfigge la gravità. Semplicemente, vola. Ecco. “La Femme d’Argent”: le sue soluzioni armoniche, l’uso intelligente dei synth, il calore dei timbri giusti, la grazia di una batteria elettronica lo-fi quasi da piano bar (che è perfetta, ed è paradossale sia perfetta visto che si tratta, invece, di un brano “grandioso&maestoso” nell’anima così come nella scrittura, se lo ascoltate bene). – Damir Ivic
Playground Love
Sensuale, melanconica, triste; la voce di Gordon Tracks (Thomas Mars dei Phoenix) duetta con il sax e le immagini di The Virgin Suicides di Sofia Coppola. Ingredienti perfetti, miscelati sapientemente dagli AIR per sigillare un legame che continuerà ancora e ci regalerà altre emozioni sintetiche con cui musicare la nostra vita. – Antonio Fatini
Sexy Boy
Uno dei simboli degli anni ’90 per chi fa parte della generazione MTV, la canzone è un tripudio di synth e di rilassatezza sognante che assomiglia tanto a qualche trip vagamente lisergico. Il video fa il resto, incastonando Sexy Boy tra le gemme di fine secolo. – Dimitri Quintini