Se 300 è il numero perfetto per Dice, 3 è il numero perfetto per tutti gli altri. In questo caso anche per noi che abbiamo deciso di intervistare oltre al protagonista anche i due resident che lo seguiranno nelle tappe italiane di Torino e Roma.
Tre domande generiche e tre più personali a ciascun resident, cercando di capire per quale motivo Dice ha scelto la loro città e il loro cotributo dietro ai giradischi. Abbiamo chiesto invece a Dice qualcosa che riguardasse il tour, inserendo tra l’altro la domanda di MatteoS, vincitore del nostro contest in cui avevamo messo in palio anche un free pass.
Lorenzo LSP (Torino)
Quali sono le regole fondamentali che un dj resident deve sempre seguire?
Nessuna direi se non l’amore e il rispetto della musica.
Cosa vi piace musicalmente di Loco Dice?
La capacità di essere contemporaneamente molto comunicativo e allo stesso tempo ricercato.
Quando lo avete conosciuto di persona la prima volta cosa avete pensato?
Peccato che è della Juve, io sono del Toro.
Qual’è, se esiste, l’ingrediente segreto di Torino per quanto riguarda il clubbing?
Sicuramente la componente “underground”. La realtà di non avere grosse strutture/superclub da un lato ci penalizza ma dall’altro ci lascia più liberi da vincoli e con la possibilità di sperimentare in club insoliti e meno formali.
Cos’è che hai che nessun altro dj ha?
Il fatto che dopo aver terminato il mio set scendo a ballare (musica permettendo!)
Cosa fai quando non sei dietro i giradischi?
Gestico un locale a Milano (Blanco), faccio il sound designer per sfilate, vado alla ricerca di posti dove mangiare e bere bene. Vado a ballare.
Loco Dice
Perchè precisamente 300?
I primi club, quelli hip hop, in cui ho suonato avevano una capienza simile. Praticamente tutta la scena clubbing è iniziata in posti del genere.
Dicci qualcosa che non hai mai detto a nessuno riguardo “Under 300″.
Non posso dirvelo!
Provi emozioni diverse quando ti esibisci durante “Under 300″ rispetto alle altre serate in cui suoni davanti a migliaia di persone?
Prepariamo tutto Under 300 completamente da soli. Parliamo ai promoter, cerchiamo o li lasciamo cercare la location adatta, è divertente pensare ai resident, cercare persone e farle partecipare. Mi fa pensare alle prime volte in cui mi esibivo. Facciamo qualcosa di nuovo, mentre negli eventi di solito è tutto prestabilito. Si prova qualcosa di bello e sono sempre emozionato quando si tratta di Under 300.
Vi state chiedendo perchè ci sono solo le risposte di due persone e quale fosse il terzo personaggio? Giancarlino, padre del Goa di Roma e grande conoscitore di musica elettronica. Alle nostre domande però non ha mai risposto. Peccato.