Nomi o musica? La risposta, almeno per quanto mi riguarda, è e sarà sempre una: la musica. Quante volte, però, il nome di un determinato artista puo’ condizionare il metro di giudizio di un EP? La risposta la sapete, è quasi un luogo comune. Per questo motivo, almeno oggi, accantoniamo tutti i pregiudizi del caso e parliamo esclusivamente di musica e non citeremo l’artista che ha posto la firma su questi due progetti, anche perché qua l’artista non ha identità, non lo conosciamo.
Come detto, ci troviamo di fronte ad “Unknown Artist” di due tracce, “Sad Hill” e “Carlita”. Quello che mi ha colpito di più è l’impetuosità di queste due tracce, molto simili tra loro. Girano a 126 bpm e anche se non mi capita spesso di suonare dischi cosi veloci, devo ammettere che il risultato in pista dell’EP è davvero forte. In particolare ho suonato “Carlita”: il disco non presenta nessuna pausa lunga, è costellato di percussioni in battuta e snare in levare, bassline e cassa decise. Il disco inizia e finisce senza fermarsi mai e, a seconda del tipo di set, questa traccia puo’ risultare…in poche parole è una “mina”. “Sad Hill” viaggia sulla stessa lunghezza d’onda: troviamo immediatamente una cassa “secca”, un hihat closed e un clap, e come per “Carlita”, le pause vengono poco evidenziate. L’artista gioca di più con i vari sintetizzatori, rendendo il disco meno secco dell’altro, l’ingresso di vari synth, infatti, velocizza ancora di più il tutto.
Due dischi molto puliti e ottimi se si sceglie un tipo di mixaggio secco, forte, d’impatto. Messi uno dopo l altro non perdono d’intensità. Ottima (anche se non più originalissima) la scelta di celare il nome dell’artista..tanto a noi non interessano i nomi, sbaglio?