Quando nelle scorse settimane è arrivato l’invito per partecipare all’Untold Festival (dal 3 al 7 Agosto a Cluj, Romania) la risposta è stata subito: perché no?
Le ragioni sono racchiuse sostanzialmente in due motivi: innanzitutto la line up, poi il fatto che ad un festival cosiddetto EDM non è che andiamo molto spesso. I puristi del clubbing diranno sicuramente “Bene! Potevate continuare a starne lontani!”, ma noi pensiamo che sia sempre il caso di intavolare un discorso un po’ diverso.
Non ascoltiamo EDM abitualmente e probabilmente non sarà l’Untold a far cambiare i nostri gusti, ma di fatto è miope e anacronistico continuare a far finta che questo genere non esista, ignorandolo il più possibile. L’EDM è un genere che negli ultimi anni ha avuto una crescita verticale pazzesca, un genere che riesce a “parlare” ad un pubblico sterminato. Il fatto è che Hardwell vende molto più di Burial e ridurre il tutto ad un semplice: “Sì perché il popolino ascolta musica di merda”, oppure ad un “E’ per questo che il mondo va a rotoli” non fotografa esattamente la realtà delle cose.
Sono cresciuto ascoltando tanto gli Anthrax quanto il Marilyn Manson di “Mechanical Animals” o i Jane’s Addiction di “Nothing’s Shocking”; più avanti ho sentito i Cypress Hill tanto quanto Warren G e più avanti ancora ho adorato e adoro Dimitri From Paris e Daft Punk tanto quanto SHXCXCHCXSH o i Raime; ho frequentato tanto i rave illegali più luridi e sporchi, quanto posti fighetti milanesi come La Punta Dell’Est o il vecchio Cafè Solaire, passando tranquillamente dagli ambienti “Black dress code” fatti di maglie squadrate minimaliste giapponesi alle discoteche in riva al laghetto dell’EUR piene di Alviero Martini e camicie bianche con il colletto alla Sandro Ciotti.
Insomma, la musica è scoperta e aggregazione. E non sempre segue linee rette. Certo, i gusti personali non si discutono, ma perché non ascoltare prima di giudicare? E soprattutto perché non provare a prendere la cosa con serenità e una buona dose di divertimento, invece di invocare la giustizia divina quando va a fuoco un palco di un festival EDM a Barcellona, come abbiamo visto fare in queste ore sul web? Per questi motivi andremo con molto entusiasmo all’ Untold a Cluj. Anche perché crediamo che la line up sia di importanza assoluta, a livello di impatto globale.
I “satanassi” dell EDM infatti ci sono tutti, da Axwell a Ingrosso a Martin Garrix, da Hardwell a Marshmello (quello col secchio in testa per intenderci) a Steve Aoki (che sicuro è un personaggio discutibile, ma se date un’occhiata al documentario su di lui che gira su Netflix potreste in parte ricredervi). Sotto i nomi forti che governeranno il main stage del festival, però, ci sono nomi che valgono comunque il viaggio nella splendida Transilvania e nella piccola e frizzante Cluj. A guardare sommariamente, ecco Steve Bug, Sven Väth, gli Onyx, Mø, Black Coffee, Nightmares On Wax, HVOB e sopratutto la combo Lee Scratch Perry vs Mad Professor che, per chi scrive, vale il festival da sola.
Saremo al festival da giovedì a domenica e, per Soundwall, proveremo a raccontare in tempo reale per immagini qualcosa di diverso che intanto sulla carta ci affascina molto, rimandando invece analisi e report a mente fredda qualche giorno dopo il nostro ritorno.
In questi giorni poi pubblicheremo una playlist con le tracce che più ci hanno catturato la nostra attenzione – se ci piacciano o meno ancora non l’abbiamo deciso – degli artisti presenti. Beh: compilarla e parlarne si sta rivelando inaspettatamente divertente. E comunque, se qualcuno di voi fosse a Cluj in quei giorni si palesi: si fa ballotta con delle birre e magari del goulasch, si ascolta un sacco di musica. Di tutti i tipi. A mente aperta.