Il Vasto Siren Fest si può raccontare in molti modi, ma per comprenderne davvero l’essenza è bene parlare delle scelte coraggiose fatte dai suoi promotori – a tal proposito vi consigliamo di leggere anche la recente intervista a Pietro Fuccio che ne è il principale artefice oltre che fondatore di DNA Concerti – e soprattutto della ferma intenzione di voler realizzare un vero e proprio festival e non una rassegna di suoni trainati da qualche nome altisonante.
Se leggete le nostre pagine sapete quanto ci piacciono i progetti che dimostrano coraggio, che guardano sì a ad un riscontro economico – che sia perlomeno di pareggio tra entrate/uscite e quindi permetta nel caso concreto di un festival di avere una sua continuità – ma che soprattutto puntano alto sul versante artistico, prendendosi dei rischi certo, ma offrendo qualcosa di diverso dal solito al pubblico.
Il Siren Fest è tutto questo, e l’edizione 2015 lo ha dimostrato ancora di più. Scegliere di organizzarlo in Abruzzo, in un territorio meraviglioso tra mare e montagna ma che non è il fiore all’occhiello dell’Italia dei concerti/dj-set; voler lanciare un ponte tra esibizioni chitarra-basso-batteria e quelle elettroniche, che al giorno d’oggi dovrebbe essere cosa “normale” ma che è sempre bene confermare; mettere in calendario artisti dal respiro internazionale ma pur sempre di nicchia rispetto ai nomi “riempi stadio”, sono solo alcune delle prove di forza che hanno portato in quel di Vasto frutti gustosissimi.
Abbiamo assistito all’apertura di lusso del primo giorno di Gareth Dickson con il suo intimismo folk perfetto per una cornice splendida come la Chiesa di San Giuseppe, il dì seguente al set di Gazzelle Twin dal palco centrale di Piazza del Popolo che ha lanciato i suoi beat quasi-industrial ed i suoi vocalizzi estremi dalla terrazza sospesa sul mare adriatico, all’esibizione impeccabile di Iosonouncane che si districava davanti a Porta San Pietro tra computer e sintetizzatori in una esecuzione integrale del suo ultimo lavoro “Die”, al concerto preciso e impeccabile di Sun Kil Moon nel Cortile D’Avalos, che ha toccato il suo apice con l’interpretazione di “The Weeping Song” di Nick Cave & The Bad Seeds dedicata proprio al figlio di Cave recentemente scomparso, alla capacità dei Verdena di coniugare passato e presente della loro storia in una esecuzione di vuoti/pieni da manuale, alla perfetta cupezza di un Clark in forma smagliante – è forse il suo il set più d’impatto del secondo giorno – e poi ancora al set di Jon Hopkins per un tutto esaurito nella piazza più grande: tanto “Immunity”, qualche ripescaggio da “Insides” e alcune ammiccatine allo splendido “Asleep Versions”.
Il terzo giorno è stato allietato da Colapesce e James Blake, entrambi accompagnati dal canto del pubblico nei loro pezzi meno suonati, con il primo ad eseguire “Un Meraviglioso Declino” ed “Egomostro” quasi in parti uguali mentre il secondo con moltissimo del suo primo disco omonimo, i pezzi più ritmici di “Overgrown” e anche una curiosa novità dal suo album di prossima uscita. Sorprendenti anche i La Batteria che con il loro live stanno girando moltissimo e meritano tutta l’attenzione possibile e Indian Wells con le sue ritmiche per la testa e per i piedi. Menzione a parte per i due dj-set di chiusura giornaliera del festival che hanno visto protagonisti i Tiger & Woods il secondo giorno e di Lory D il terzo: presenza di pubblico nonostante l’orario tardo, nonostante il cambio di location con navette, nonostante la giornata lunga sulle spalle, ad ulteriore conferma di come l’idea di festival da vedere tutto, dall’inizio alla fine, sia stata recepita dal pubblico.
Lo stesso che ha risposto bene anche quando si alternavano sul palco concerti di matrice rock a set più elettronici; è accaduto tutto in modo fluido e naturale e questo non può che essere una buona notizia per quanti si chiedono dove stia andando la musica oggi; se ne è parlato anche nella terza giornata di festival in occasione di un panel avente come tema portante proprio il rapporto “Indie Rock vs. Club Culture” dove i nostri Emiliano Colasanti e Damir Ivic hanno parlato con i responsabili di due fra le realtà più importanti per il clubbing italiano Harmonized e Zu::Bar. Ne è venuta fuori una discussione interessante e molto seguita nella splendida cornice dei giardini d’Avalos. Gli argomenti erano calati sul concreto, sulle difficoltà che possono incontrare i promoter che decidono oggi di puntare su una differenziazione della propria proposta; è emerso che c’è la voglia di mettersi in gioco e di lasciarsi alle spalle alcuni pregiudizi culturali che non sembrano ancora del tutto superati, tra localismi e tabù che devono essere dimenticati con il lavoro quotidiano.
A riprova che l’ambiente era quello giusto e che l’atmosfera lo era altrettanto, è stato bello scorgere tra il pubblico, dopo le rispettive esibizioni, i Verdena e Mark Kozelek (Sun Kil Moon) che si godevano il festival e che, insieme ad altri illustri presenti – Steve Shelley dei Sonic Youth e Neil Halstead degli Slowdive – scambiavano quattro chiacchiere con i fan che di volta in volta li riconoscevano.
Anche la logistica è stata impeccabile: i tre palchi della due giorni centrale del festival, vero cuore pulsante della rassegna, erano inseriti in ambienti meravigliosi e si poteva saltare con velocità da una parte all’altra senza perdersi una singola nota; moltissimi i volontari che facilitavano il passaggio nelle aree di confine e che fornivano mappe dell’evento e ogni tipo di informazione.
Quindi possiamo dirlo, il Vasto Siren Fest è stato un successo, e vogliamo utilizzare proprio questa parola, che porta con sé una pluralità di accezioni, proprio perché il senso che vogliamo dare è il più ampio possibile. Con ancora nella testa la brezza marina ed i suoni buoni della musica contemporanea, auguriamo al Vasto Siren Fest un futuro importante, almeno quanto il suo presente. Ah dimenticavo, James Blake tra un brano e l’altro, rivolgendosi al pubblico, ha detto di non aver mai sentito parlare del Vasto Siren Fest e che d’ora in avanti dirà a tutti che è uno dei suoi preferiti!