Una spontanea convergenza artistica dettata dalla voglia di evitare classificazioni, oltre che dal tentare di mettere alla prova le proprie capacità di adattamento a un genere di cui si conosce relativamente poco. Sarebbero queste le ragioni che hanno spinto Darren White aka dBridge – pioniere, nei primi anni novanta, assieme ad altri personaggi chiave, del genere drum&bass – a intraprendere questo progetto focalizzato su produzioni techno e house, in 4/4.
Questo recente progetto, nato nel 2011 e portato avanti con l’acronimo Velvit, vede concretizzato il terzo lavoro di Darren che, dopo due buone uscite su Convex Industries e su Exit Records, esordisce su Electric Minds – etichetta inglese di livello più che buono, con un roster di nomi rispettabile e releases da tenere sott’occhio.
Se nelle prime due uscite sopracitate si nota un certo ibridismo – un residuo del vecchio mondo che Darren si è lasciato alle spalle –, in “The Nudge” il tempo è scandito in modo forte e chiaro da un kick che batte lineare e preciso. E in effetti non è di certo la complessità delle tracce che vi sconvolgerà – suvvia, abbiate bontà di un “novizio” che si cimenta per le prime volte nell’armeggiare suoni e strutture “un po’ differenti” – ma l’esperienza dell’orecchio di White nello scegliere il bagaglio di suoni per queste due tracce (“Nudge” e “The Act”), e nel costruirgli una stesura sì semplice, ma che funziona più che bene. La struttura dei due dischi è di quelle tipiche degli artisti che sanno il fatto loro, e Darren ne è pienamente consapevole.
Io personalmente sono preso dal main side “Nudge”. Avete tutta la libertà di ascoltare e godervi al meglio i due lati, dopodiché a voi la scelta.