Il 2014 è stato un anno particolarmente ricco di luci e ombre per Richard D. James, il produttore irlandese conosciuto globalmente come Aphex Twin. Nonostante la lunga carriera in cui come artista ha esplorato e si è addentrato dentro mondi dell’elettronica ancora sconosciuti, dopo tredici anni da “Drukqs” ha realizzato “Syro”, del quale ne abbiamo esaminato i tratti e le sfumature con occhi attenti attraverso la nostra review. Tanti anni di attività artistica che indubbiamente hanno suscitato diversi tipi di clima, ammirazioni e controversie. La rivista tedesca Groove, in occasione della celebrazione dei suoi venticinque anni di vita decide, per ragioni non indifferenti, di creare un tipo di intervista del tutto unico, chiamando in causa venticinque tra gli artisti che hanno collaborato con il magazine e chiedendo loro di porre una domanda ad Aphex. Noi abbiamo riportato tradotte in italiano alcune delle domande e risposte.
Ricardo Villalobos: Fai principalmente musica per te stesso o per gli altri?
“Beh, quando crei la tua musica la gente necessariamente ti viene in mente. A volte persone che hanno fatto parte del tuo passato. Altre volte capita di fissarsi su una persona in particolare. Nella maggior parte delle occasioni non ci stai neppure minimamente pensando, ma arriva e basta. La persone ti entrano in testa. Perchè quando si fa musica è come una sorta di meditazione, se una cosa è positiva è perchè lo è davvero.”
Sven Väth: Chi tra i relativamente nuovi musicisti ti è capitato recentemente di ascoltare oppure ti è piaciuto?
“Ce ne sono così tanti! Suppongo che la maggior parte di essi fa parte del genere dubstep, è roba che trovo su Juno. In realtà ce n’è uno che mi piace particolarmente: un ragazzo chiamato Sd Laika. Pensandoci, generalmente ascolto più roba vecchia che nuova. Al momento ascolto un sacco di techno dei primi anni ’90, sono un bel po’ ossessionato. Mi piace molto perchè è così basica e cruda, non così complicata e dettagliata come invece le mie produzioni. La maggior parte di quelle tracce della early techno sono composte solamente da tre elementi.”
Fritz Kalkbrenner: Hai realizzato il tuo nuovo album per denaro?
“No. L’ho fatto per tracciare una linea, per chiudere un capitolo. Quando si finisce nuovo album, è come segnare un percorso in modo da poter andare avanti con nuove cose. Mi sento come se avessi raggiunto un determinato punto nella mia vita. Ora posso probabilmente concentrarmi su del nuovo materiale.”
Kristian Beyer (Âme): E’ mai stato trovato su internet qualcuno di quei brani contenuti in quell’MP3 che perdesti?
“No, per fortuna no! Ma la storia è assolutamente vera, lo lasciai in aereo. Penso ci fossero dentro anche 80 brani inediti di Squarepusher. Mi sono sentito davvero molto male a riguardo.”
James Holden: Fa schifo essere te?
“No, sono davvero contento di quello che sono”.
Miss Kittin: Pensi di avere ancora problemi di concentrazione?
“Quando produco, sono molto concentrato. Ma quando qualcuno mi chiede di fare qualcosa, è terribile. Mi devo davvero concentrare. In realtà penso di essere un tantino iperattivo.”
Darshan Jesrani (Metro Area): Ci sono stati esempi divertenti di persone che hanno in un qualche modo imitato il tuo stile?
“All’inizo è stato abbastanza difficile accettarlo – si può addirittura arrivare a diventarne ossessionati. Ma ora è ok. Penso che Bochum Welt sia qualcuno che l’abbia fatto molto bene. [..] I Coldplay sono stati probabilmente i più strani quando pensai che suonavano come me. Probabilmente non mi hanno mai nemmeno ascoltato. Avranno solamente sentito qualcuno che suona come me. [..] E poi questo tizio ‘Notch’ (Markus Persson, ndr) che ha fatto quel gioco del ‘compra uno dei miei dischi su eBay per 40.000 dollari‘. Ai miei bambini è piaciuto molto. L’hanno raccontato a tutti i loro amici a scuola. E’ stato cool.”
Luciano: Quali sono le tue considerazioni riguardo l’esplosione in tutto il mondo, ma soprattutto negli Stati Uniti, dell’EDM e di tutte quei massicci spettacoli di luci LED ed una sola persona sul palco?
“Lo trovo ok. In realtà non mi interessa di cosa fa la gente. Mi importa solo cosa suonano. Non mi sembra correlato con niente di tutto quello che sto facendo. Questo ragazzo Skrillex, ho solamente sentito da terzi riguardo ai suoi brani, perchè i miei figli lo ascoltano. Suona come se avesse una buona padronanza della tecnologia. Penso sia abbastanza pop, non è vero? E’ troppo pop per me.”