Ascolto un numero enorme di dischi, analizzo qualsiasi cosa, dalla ritmica a tutte le varie sfumature che mi portano a scegliere di suonare un disco piuttosto che un altro. Dato l’elevato numero di release che quotidianamente animano gli store online di mezzo mondo, per forza di cose le mie ricerche hanno sempre a monte una scrematura: l’80% delle volte ciò che suono viene licenziato su etichette estere, perciò la mia attenzione cade involontariamente su prodotti non italiani. Quando però riesco a trovare il “mio suono” all’interno di release made in Italy devo ammattere che questo mi rende doppiamente felice e tale discorso calza a pennello con ciò che mi è successo qualche giorno fa quando ho ricevuto la copia promozionale della nuova release firmata dalla nostrana Etruria Beat, etichetta capitanata da Luca Agnelli.
L’EP in questione, “The Walker EP”, è composto da ben cinque tracce (quattro usciranno sul vinile, mentre “Slowly” rappresenta la bonus digital). L’artista è Viesse, il quale compila tre delle cinque track presenti; le altre due sono remix, rispettivamente di Arnaud Le Texier e Tennis.
Personalmente la traccia che mi colpisce di più è “Secrets” sia per quanto riguarda la versione originale sia per il magnifico remix di Arnaud Le Texier: la versione originale ha degli stacchi vocali interessantissimi, soprattutto quando vengono inseriti nelle battute immediatamente successive alle ripartenze; i pad che si scambiano tra una sequenza e l’altra sono notevoli. Tutto questo, miscelato a un tappeto di percussioni costruito in maniera eccellente e ad un basso spinto rendono, questo disco un riempipista assoluto. Il remix prodotto da Arnaud è una vera bomba. Parte deciso, dritto, e presenta un synth pieno e corposo, aggettivi che possiamo utilizzare per dare un’idea della bassline. Testandolo in pista, il dancefloor si incendia dopo la seconda pausa, nella quale Arnaud inserisce “solo” cassa-basso-synth con un accenno di vocal.
Anche “Walk” mi piace molto. Mi ha colpito soprattutto per il kick utilizzato…la cassa è dura, dritta, secca! Il disco è semplice ma allo stesso tempo completo, detto più semplicemente c’è tutto ciò che un disco deve avere. Le pause stesse sono molto interessanti: nella prima viene inserito un pad “atmosferico” che scarica per bene la traccia rendendola ancora più esplosiva nella ripartenza; nelle pause successive viene inserito un suono acido che va ad arricchire la sequenza di strumenti giù utilizzati nei minuti fino a quel momento. Testata in pista, bella reazione proprio nelle ripartenze corredate di quel leggerissimo suono acido.
“Slowly” ha attirato la mia attenzione grazie al remix di Tennis, il disco gira lentissimo rispetto a ciò che sono abituato a suonare (116), ma fecendolo crescere non da segni di cedimento. Le percussioni sono ottimali, la bassline costituisce la linea guida del remix: semplice e pieno è stato inserito alla grande nel tappeto percussivo, creando un groove eccellente. La ripartenza dopo la seconda pausa, a mio avviso, è la migliore. La versione originale di “Slowly” ha una partenza con sole percussioni, percussioni che, unite a acid synth e una cassa molto cruda, costruiranno tutto il disco. A mio avviso molto meglio il remix.
Ho incontrato Agnelli circa un mese fa e abbiamo parlato un po’ della sua label, aveva in mente idee precise, dopo aver ascoltato questo EP posso tranquillamente dire che quelle idee, sono state messe in pratica senza il minimo errore. E’ bello vedere un progetto italiano crescere così bene e velocemente, ottimo lavoro!