Lo scozzese Vince Watson è in pista da ormai vent’anni e dopo aver suonato nei migliori club del mondo e pubblicato sulle migliori etichette come Tresor, Planet E e Delsin, ha ora deciso di fare un passo in avanti per dedicarsi alla musica per film e ad un sound tutto nuovo. E pensare che giravano voci su una sua carriera al circo…
Ciao Vince e benvenuto su Soundwall!
Hai iniziato a suonare nelle discoteche scolastiche durante i fine settimana, con una selezione di hip-hop e house. Dicci come ti sei avvicinato alla musica elettronica.
Non sono io che mi sono avvicinato a lei, è lei che ha trovato me. Sono stato letteralmente contaminato dai suoni di artisti come Jean Michel Jarre e quando la musica house ha iniziato a crescere sono stato catturato, quindi è stato un processo molto spontaneo.
So che eri interessato alla Royal Academy for Arts, Music and Drama e alle lezioni di pianoforte. Che ci dici in proposito e di Glasgow, la tua città?
Ho frequentato la Royal Scottish Academy of Music and Drama di Glasgow mentre studiavo tecnologie musicali. Ero molto giovane e per me erano cose difficili, ma avevo anche nozioni esterne. Ai tempi a Glasgow c’erano molti party in giro e così anch’io lentamente sono stato trascinato fuori dalle aule scolastiche per finire in qualche magazzino abbandonato, dove facevamo queste feste illegali. Per quanto riguarda le mie abilità pianistiche sono più il frutto di un autodidatta che di metodi di vero e proprio insegnamento.
E appunto riguardo a queste lezioni di pianoforte, cosa pensi delle lezioni musicali per chi vuole intraprendere la strada della musica elettronica?
Non credo che chi voglia iniziare ad occuparsi di musica elettronica debba avere un grande livello di educazione musicale, per esempio saper leggere uno spartito non è per forza necessario… Ad ogni modo i giovani musicisti che producono senza avere un background musicale dovrebbero prendersi dell’altro tempo per imparare a suonare accordi e note. Adesso ci sono così tanti brani famosi di musica elettronica che però non hanno niente di musicale all’interno e questo non è buono a lungo andare. Comincio a vedere dei segnali del fatto che la nuova generazione di ragazzi che compra musica e che va nei club stia crescendo un po’ finalmente e ricerchi cose più mature dei semplici ‘beep’ e ‘click’. Se gli artisti non imparano a fare ‘musica’ non sopravviveranno a lungo. Adesso molti di loro hanno breve vita proprio perchè non sono in grado di maturare e di cambiare le loro visioni musicali.
Tra le tue influenze ci sono grandi personalità come Derrick May, Herbie Hancock e Jean Michel Jarre. Cosa apprezzi di questi artisti? Cosa deve avere qualcuno per colpirti in modo positivo?
Loro non avevano bisogno di spiegazioni o di giustificazioni perchè la loro musica veniva dal cuore, non avevano paura di umiliazioni pubbliche per aver fatto un qualcosa di diverso, non si preoccupavano di essere nella Top 10 di Beatport. Hanno fatto quello che hanno fatto perchè quelli erano loro, autentici e non influenzati da correnti o mode. E’ questa la vera persona che si nasconde in ogni artista e se scegli di seguire una strada che ti permetta di credere in te stesso e fai quello che ami, allora sarai sempre felice. Questi ragazzi erano speciali perchè avevano dei talenti speciali che andavano di pari passo con quello in cui credevano.
Cosa ti ispira al di fuori della musica?
Mi ispirano l’architettura, la fisica quantistica e l’astronomia, tre cose che sto studiando. Ma adoro passare la domenica mattina in casa, ad ascoltare musica classica mentre disfo le valigie del week-end. Viaggio troppo per dire che si tratta solo di un hobby.
Hai anche scritto musica per film e televisione, una nuova esperienza per te. Ti è piaciuto?
Ho appena iniziato questa parte della mia carriera e credo che mi permetterà di esplorare vari percorsi, lasciandomi dietro un bagaglio di esperienze e di nuove conoscenze. Ho fatto musica elettronica per vent’anni, ma il mio desiderio è quello di essere ricordato per le mie composizioni, che ancora devono venire.
Ho sentito qualcosa a proposito di un tuo lavoro come stuntman al Cirque du Soleil…
Haha, era solo uno scherzo che ho fatto su un social network dopo che qualcuno mi ha raccontato una storia buffa… Non sono uno stuntman, haha.
Wagner diceva che in una composizione musicale la melodia esiste solo se ci sono dei veri intenti, delle vere emozioni, che deve essere in grado di far parlare la tua anima… e la tua musica è ricca di melodie. Cosa c’è dietro? Cosa desideri comunicare?
E’ molto difficile spiegarlo senza che suoni una cosa hippy e spirituale, ma quando sono fuori dallo studio mi ci vuole un po’ per assorbire il groove che sto ascoltando, quindi poi cerco di immergermici dentro e di pensarci su, hehehe. E’ difficile da spiegare, ma è come se immaginassi una forma. C’è una condizione mentale chiamata sinestesia, quando i sensi delle persone sono mischiati tra loro. Non che sia proprio questa la mia condizione, ma sicuramente uso delle forme e dei colori quando creo musica. Probabilmente suona bizzarro a qualcuno che non ha questa esperienza, ma sono sicuro che ci sono altri musicisti che provano le stesse cose.
Dicci qualcosa di come organizzi i tuoi live, che emozioni provi, l’energia, il modo di influenzare le persone…
Suonare la tastiera su un palco è una cosa molto naturale per me, anche se molte persone si stupiscono di vedere ancora oggi una tastiera lì…e il che mi fa riflettere. Ricevo appoggio e feedback dai miei fan e dai promoter che capiscono quello che faccio e quanto sia difficile farlo. Sono invaso da tutte le emozioni mentre suono, specialmente se il pubblico è troppo giovane per ‘capire’, quindi in quel caso devo diminuire la parte della tastiera e concentrare la cosa più sui synth e sugli effetti. E’ importante saper fare entrambe le cose. Quando suono vedo molte persone perdersi in un qualche trip, altre meno interessate…ma va bene lo stesso. L’energia che metto nel mio set viene fuori dalle casse al 100% durante l’intero show, non ci sono parti morte.
Per te il ‘contatto’ è un aspetto molto importante. Quando parli dei vinili parli di come sia bello poterne osservare la copertina o avere un contatto tattile con il disco; quando parli della musica fatta con il computer ti preoccupi dei sentimenti umani che ci sono dietro, un contatto emotivo e spirituale insomma; e hai anche detto che ricevi moltissime mail al giorno a cui cerchi di rispondere sempre, perchè la comunicazione è importante e tu vuoi tenere vivo il contatto con le persone. Sono tutti aspetti molto belli, non tutti i dj lo fanno.
Sì lo so. I dj sono persone impegnate, questo lo sappiamo tutti, ma io ho sempre considerato molto importante essere in contatto con le persone che mi ascoltano, altrimenti rischi di diventare distaccato nei loro confronti. Credo che tutti abbiamo abbastanza tempo durante i nostri viaggi per rispondere a delle mail o a qualcosa sui social network da parte dei fan, ma è davvero difficile stare dietro a tutti. Comunque io faccio del mio meglio.
Il mondo del clubbing è sempre proiettato in avanti. Intendo che devi essere in grado non solo di capire e anticipare quello che le persone vogliono, ma devi continuamente proporre e offrire novità. Da una parte è un bell’aspetto del tuo lavoro, mantiene la mente fresca e giovane, ma per te cos’è il ‘futuro’?
L’educazione deve essere uno degli aspetti principali del nostro futuro, o rischiamo di avere una generazione che non può fare musica e che non ne sa abbastanza per crearsene uno proprio. Non c’è un vero ‘futuro’ in se stesso, tutti noi ce lo creiamo da soli allo stesso tempo, quindi invece di guardare ad un qualcosa in generale facciamo un passo indietro e pensiamo al nostro futuro e alla musica, ed è qui che entra in gioco l’educazione, perchè se capisci da dove vieni la tua mente è pronta per il passo successivo.
Parlaci delle tue due label Bio Music e Everysoul. Qual è il concetto che c’è dietro e in che modo si differenziano l’una dall’altra?
La Bio si concentra sul materiale da club e la Everysoul è per musica e album più deep, per i progetti sperimentali. Grazie alle due label ho la possibilità di far uscire una vasta scelta di generi, senza confondere troppo. La Everysoul inizierà a crescere seriamente dal 2012, dato che mi sono concentrato a riportare in strada la Bio nel 2011. Il mio primo album dopo sei anni verrà rilasciato sulla Everysoul nell’anno nuovo, ed è un album con i lavori più ‘musicali’ che ho fatto fino ad ora. La Bio continuerà a novembre con una nuova traccia chiamata ‘Sequential’ con dei remix di Rolando e Paul Woolford, poi nel 2012 avrò altre uscite da parte di Alexander Kowalski, Ian O’Donovan e remix di Heiko Laux e Orlando Voorn.
Negli ultimi anni sono nate un sacco di nuove label e spesso sembra che la quantità sia più importante della qualità. Cosa ne pensi? Magari un giorno il mercato verrà ripulito…
E’ sempre più difficile farsi notare in un mercato così saturo, e le label pensano che avere ventiquattro release all’anno e intasare tutto con il proprio logo e artisti sconosciuti serva ad aumentare le vendite e l’attenzione per far funzionare il tutto. Non è così. Tutto questo serve ad allontanare le persone, perchè tutte le uscite iniziano a sembrare uguali nell’arco di poco tempo, e così non serve molto prima che l’intero mercato sia riempito di uscite a cui tutti danno solo un’occhiata su Beatport o su Juno. Da qualche tempo abbiamo varcato la soglia del non ritorno e così, quando la musica cambia ma le label e gli artisti non sanno maturare ed evolversi, beh è allora che scompariranno. Attualmente ricevo centinaia di promo alla settimana e l’85% delle label e degli artisti mi sono sconosciuti, e la musica è proprio quel tipo di musica contro la quale io combatto. Se non si rivolgono alla fascia corretta di ascoltatori non potrà mai funzionare. Sei uscite all’anno rivolte alle persone giuste sono molto più fruttuose di ventiquattro sbandierate a chiunque.
Oggi la musica elettronica si muove tra vari campi. Come vedi il suo futuro?
Musica e arte interagiranno sempre, è il matrimonio più riuscito. Vorrei vedere che i club si evolvano più in fretta.
Purtroppo oggi i promoter e i proprietari dei club non si assumono abbastanza rischi nel proporre nuovi artisti e nuova musica, quindi spesso è molto difficile introdurre novità in questo mondo. Che ne pensi?
I promoter hanno bisogno di far soldi o, innanzitutto, non ci sarebbero più club. I grandi eventi sponsorizzati hanno la responsabilità di mantenere le line-up bilanciate per non correre rischi finanziari, quindi nella lista ci sono sempre grandi nomi e residents. Questo dovrebbe cambiare per il futuro dell’intera scena musicale. Alla fine tutto diventa stagnate e deve cambiare.
L’eterno dibattito vinile vs. digitale riguarda anche te, dato che la Bio Music ha avuto un periodo ‘digital only’.
Il vinile è una cosa bellissima, e lo sarà sempre. Adesso siamo ad un punto in cui è possibile fare trecento dischi e poi fermarsi, quindi non vedo il motivo per il quale le label non lo facciano. Sicuramente vedere la tua arte come prodotto fisico è una cosa troppo bella per farla sparire, no? Alla fine comunque diventerà impossibile suonare i vinili nei club, ma puoi ancora chiedere di suonare con i piatti durante tuoi set, quindi perchè non sfruttare il momento?
Che artisti emergenti segui con interesse adesso?
Ci sono molti nuovi artisti di talento fuori che devono solo iniziare a forgiare idee e versatilità che li rendano degli ottimi artisti in futuro, o anche loro rischiano di diventare monodimensionali. Alcuni artisti che ho nominato in domande del genere in altre interviste adesso si sono bloccati, quindi non farò più nomi di artisti che mi hanno colpito, ma nominerò quelli che sono diventati grandi ai miei occhi. Ho appena ricevuto il primo demo di un artista chiamato Amorphic che mi ha completamente fatto impazzire, lui sarà favoloso…
Dacci i titoli di tre super uscite da tenere d’occhio prossimamente.
Vince Watson – Sequential EP feat, Dj Rolando and Paul Woolford – Bio 023 (Nov 2011)
Vince Watson – Every Soul Needs A Guide LP (Everysoul Feb 2012)
Vince Watson – Serene LP (Rekids 2012)
Cosa dobbiamo aspettarci da te nei prossimi mesi?
In Ottobre finirò il mio EP per due grosse label (sarà annunciato tra breve), poi dopo l’ADE andrò in vacanza per tre settimane; poi è la volta del Giappone e dell’Australia e dopo questo me ne starò a casa per Natale e per l’anno nuovo. A gennaio comincerò a produrre un nuovo genere di musica per la prima volta dopo molto tempo e non vedo l’ora.
Grazie a Vince.
English Version:
Hello Vince and welcome on Soundwall!
You began djing at your school’s weekend discos with a selection of hip-hop and house music. How did you approach the electronic music?
I didn’t approach it, the music approached me. I was infected by the sounds of artists like Jean Michel Jarre and when House music really began to grow, I was hooked as it seemed like a very natural progression.
I know that you were interested in the Royal Academy for Arts, Music and Drama and in piano lessons. What about it and what about Glasgow, your city?
I went to the RSAMD in Glasgow while I was studying Music Technology. I was very young and found it difficult, but I got some knowledge out of it. At the time Glasgow had so many parties on and I was slowly but surely being dragged out the classroom and into unused warehouses for illegal parties. My keyboard skills are more self-taught than educated.
And talking about the piano, do you think that if anybody wants to work with electronic music a basic knowledge of the theoretical and ‘classical’ aspects of music is important?
I don’t think there has to be that level of education for musicians, as reading sheet music isn’t necessary for electronic music…however the young artists who are making releasing with no musical background should take time to learn how to play chords and notes. So much of the popular electronic music now has no music in it at all…and that can’t be good for the long run. Im already seeing signs that the younger generation of people who buy music and goto clubs are growing up a little bit and looking for something a bit more mature than bleeps and clicks….then what? If the artists haven’t learned how to make ‘music’, they will not survive. So many artists now have 18 month lifespans because of the lack of being able to change through musical output.
Great personalities like Derrick May, Herbie Hancock and Jean Michel Jarre have influenced you. What qualities do you most admire in these artist? What qualities an artist should have to impress you in a positive way?
They were un-apologetic about their quest to make the music from the heart, without fear of public humiliation for doing something different, or without the worry about not getting into the beatport top 10. They did what they did because its who they were..true and unaffected by hype or trends. This is the real person inside all artists, and if you choose to follow a path of believing in yourself and doing what you love, you will always come out there other side happy. These guys were special because they had special talents to match the belief…
What inspires you outside the musical contest?
Architecture, Quantum Physics and Astronomy, three things that I study. But I love spending a sunday morning at home listening to classical music while unpacking my bags from the weekends trips. I do enough traveling for that to become a hobby.
You were also writing music for movie and TV I know, a new experience for you. Did you enjoy it?
I’ve only just started that part of my career and it will take me all the way through until im gone and hopefully left a legacy behind me. I’ve been making electronic music now for almost twenty years, but my aim is to be remembered for my compositions, which are still to come.
I heard something about a stuntman career at Cirque du Soleil…
Lol, that was a joke on a social network after someone told me a nice story… I’m not a stuntman lol.
Wagner said that in a musical composition the melody exists only if there are any real intents, real emotions, you must be able to let your soul speak… and your music is full of melodies. What are the energy and the feelings behind it? What do you want to comunicate with it?
Very difficult to explain without sounding all hippy and spiritual, but when I zone out in the studio it takes me a little while to absorb the groove I am listening to, then I try and dive into it and reflect off it, lol. It is hard to explain, but it is like I can imagine shapes. There is a condition called Synesthesia, where peoples’ senses are mixed up. I don’t have that exactly but I definitely use shapes and colours when im making music. Probably sounds strange to someone who isn’t in that zone, but I am sure there are other musicians out there who feel connected in these ways.
Tell us something about your live sets arrangement, and your emotions during the live, the way you affect people, the energy…
Playing keys on stage is such a natural thing for me to do, yet so many people seem amazed to see a keyboard on stage these days…which I think is concerning. I do get great support and feedback from fans and promotors who understand what it is I am doing and how difficult it is to do what I am doing. I go through all emotions when I am playing, especially if the crowd are too young to ‘get’ it, then i have to tone down the piano parts a little bit and focus more on synth lines and efx. Being able to do both is fundamental. I see many people zoning out into a real trip when im playing and others not really getting it…its all good. The energy i put into the set come out the speakers 100% for my entire show, there is no quiet parts.
I know that for you the ‘contact’ is a very important aspect. When you talk about vinyls you talk about the beauty of the visual contact with the cover, or the tactile contact with the disc; when you talk about computer music you care about the human feelings behind it, an emotional and spiritual contact; and you said that even if you receive lots of e-mails every day you answer to all, because communication is important and you want to keep up the contact with people. That is beautiful, there are not many djs that do that.
Yeah, I know. DJ’s are busy people, we all know that, but I’ve always regarded it as very important to be in touch with the people who are listening, otherwise you risk becoming detached from them. In my opinion, we all have enough travel time on the road to reply to emails and social media contact from fans, but it is difficult to keep on top of it all, so I do my very best to stay on top.
The world of clubbing is always projected into the future. I mean that you must be able not only to anticipate what people want, but you must always propose and offer new stuff. That is a nice side of your work, and it keeps your mind fresh and youthful. But what does ‘future’ mean?
Education needs to be a massive part of the future, or were in danger of having a generation who can’t play music and don’t know enough about the music to create the future for themselves. There is no such thing as the ‘future’ in itself, were all creating our own futures at the same time, so instead of looking towards something in general, take a step back and think about the future of yourself and the music, thats where the education comes in because if you understand where your coming from, your mind is ready for the next steps.
Tell us something about your two labels Bio Music and Everysoul. What is the concept behind them and in what way they differ from each other?
Bio is for full on club material and Everysoul is for deeper music, albums and experimental projects. The two labels give me a pretty full scope of genre’s to release within without confusing the boundaries too much. Everysoul is about to really start to grow in 2012, as I had to focus on getting Bio back on track in 2011. My first album in six years will be released on Everysoul in the new year, and its an album of the most musical works I have done to date. Bio continues in november with a new track called Sequential with Rolando and Paul Woolford mixes, then in 2012 I have releases from Alexander Kowalski, Ian O’Donovan and remixes from Heiko Laux and Orlando Voorn.
Over the past years many new labels have emerged and it seems that often the quantity is more important than the quality. Maybe one day the market will be cleaned up again…
It is harder and harder to gain momentum in a saturated marketplace, so labels starting up think that having twenty-four releases a year and pounding the market with your logo and unknown artists is going to gain the sales and attention needed to make it work. It is not. All its doing is turning people away because all the releases start sounding the same in a very short period of time, and its not long before the whole market is flooded with releases that everyone just skips past on Beatport and Juno. We’ve actually got past the stage of no return, so when the music changes and these labels/artists cant mature and develop, thats when they will disappear. I currently get hundreds of promo’s a week now, and 85% of them ive never heard of either the labels/artists and the music is exactly the kind of music im fighting against. So if they don’t target the right audience with the music they will never make it work. Six releases per year targeted at the right people is far more beneficial than twenty-four to everyone.
Now electronic music is moving between various art fields. How do you see the future of this kind of music?
Music and art will always interact, thats the most natural marriage possible. I’d like to see clubs develop this a lot further.
Unfortunately today promoters and club owners still do not take enough the risk to propose new artists and new music, so sometimes it is very difficult to introduce new stuff in this musical world. What do you think about this side of clubbing?
Promotors need to make money, or there would be no clubs in the first place. The big sponsored venue’s have a responsibility to have balanced lineups because they are never at financial risk, but its always big names and residents on the billings.
Thats got to change for the future of the scene as a whole. Eventually everything becomes stagnant and has to change.
The eternal debate vinyl vs. digital involves you too (for example the ‘digital only’ period of Bio Music).
Vinyl is a beautiful thing and always will be. We’ve got a stage now where its possible to make three hundred records and break even, so I see no reason why labels cannot do it. Surely having your art as a physical product is too beautiful a thing to let go? Eventually its going to be impossible to play vinyl in clubs as slowly, but surely you have to now ask for turntables in your setup, so why not embrace it while we still can?
What are the emerging artists that you follow with great interest now?
There are a lot of talented new artists out there, who just have to start flexing new ideas and versatility to make them great artists in the future, or they too are going to become one dimensional. Some of the artists I’ve mentioned in this question on previous interview’s have now indeed become stuck, so I am not going to name artists anymore who are impressing me, but I will mention the ones who become great in my eyes. I’ve just been given the first demo’s of an artist called Amorphic and they have blew me away completely, so he is going to be huge…
Give us the titles of three super releases to keep an eye on next season.
Vince Watson – Sequential EP feat, Dj Rolando and Paul Woolford – Bio 023 (Nov 2011)
Vince Watson – Every Soul Needs A Guide LP (Everysoul Feb 2012)
Vince Watson – Serene LP (Rekids 2012)
What is coming up for you in the next months?
Rest of October I am finishing off my EP’s for 2 big labels (to be announced soon), then after ADE I am going on holiday for three weeks; then I am off to Japan and Australia and then home for christmas and new year. January I’ll be starting brand new music for the first time in a while so looking forward to that.
Thanks to Vince.