Giovanissimi, dal sound visionario e rivoluzionario, hanno portato una nuova ventata d’aria fresca nel mondo della club music. Julian Randolph e Babatunde Doherty – in arte Voices of Black – ci parlano della loro formazione (musicale e non), delle loro influenze ed ispirazioni, della loro filosofia di vita, della loro amicizia con Mr. Nicolas Jaar, e di molto altro ancora. Si definiscono come ragazzi “normali”, ancora con i piedi per terra ma con ambizioni notevoli. I Voices of Black, attualmente parte della famiglia Wolf & Lamb, si dimostrano un duo di ventenni che non hanno niente da invidiare ai big della scena.
Ciao ragazzi, benvenuti su Soundwall e tante grazie per dedicarci un po’ del vostro tempo. Avere l’occasione di fare una chiaccherata con voi è davvero un grande pregio.
Per cominciare, potreste dire ai nostri lettori dove, quando, e com’è stato il vostro ultimo set?
Il nostro ultimo set è stato incredibile. Era un DJ set ed abbiamo suonato all’Electric Pickle a Miami durante l’Art Basel Weekend con Soul Clap, Baby Price & Zev. L’energia era fantastica ed è stato probabilmente uno dei nostri migliori in assoluto. Nessuno di quelli con cui abbiamo parlato durante tutta la serata ha avuto una parola contraria.
Sappiamo cos’è successo dopo l’uscita di “Tomorrow’s Today” nel 2009, ma cosa combinavate prima? Quando e come è cominciato il tutto?
Jules: Prima di “Tomorrow’s Today” eravamo profondamente concentrati nell’hip hop. Dal 2006 al 2008 facevo lo stagista per Immortal Technique & AKIR, ed ero impegnato principalmente con hip hop underground ed indipendente. Abbiamo frequentato entrambi lo stesso liceo e ci siamo conosciuti scambiandoci cd strumentali. Così ho scritto delle rime in risposta e siamo diventati un duo. Abbiamo distribuito mix-tapes in giro per l’aerea nord del New Jersey e NYC. A quel punto è scattato qualcosa, siamo diventati più sperimentali e profondi nei confronti della nostra musica. Ed alla fine di tutto ciò i Voices of Black si sono formati.
Baba: Quando ero al liceo abbandonai qualsiasi tipo di sport perchè tutto quello di cui mi importava era fare beats ed il club di arte. Ai tempi dipingevo e facevo musica allo stesso tempo, perchè mi piaceva come le idee si ispiravano e rimbalzavano tra di loro. L’ho sempre sentita come un’attività molto naturale, che non mi ha mai richiesto di pensare veramente e che non ho mai veramente mostrato a nessuno. Era abbastanza per soddisfare me stesso. Poi, un giorno, il mio babbo mi ha detto: “Si vede che questa è la tua passione e dovresti mostrarla al mondo. Il motivo per cui lo so è che ha voglia di stare sveglio a lavorarci fino alle 4 di mattina senza che nessuno ti chieda di farlo”. Non ero un grande fan del liceo, ma ho incontrato Jules. Quella è stata la nota positiva.
Considerando che siete ancora giovani, la vostra vita di tutti giorni è cambiata molto o vi considerate ancora due ragazzi “normali”?
Jules: Credo di essere normale per quanto riguarda approcci e conversazioni. Ma allo stesso tempo a volte sono talmente tanto concentrato sulla nostra musica che a volte devo sacrificare la mia amicizia con persone a cui piace fare festa in continuazione. Sono decisamente meravigliato dall’attuale opportunità di viaggiare e di fare musica per lavoro, e non voglio darlo per scontato. Una cosa che ho notato è che donne alte ed attraenti tendono ad avvicinarsi a me un pochino più frequentemente di prima. Ma questa potrebbe essere solo una coincidenza.
Baba: Mi considero ancora piuttosto normale, solo più impegnato. Trovo un po’ più difficile stare al passo con le amicizie il che, purtroppo, è un peccato.
L’anno sta arrivando al termine. Qual’è secondo voi la standout track del 2011?
Jules: Direi che se la giocano “Lovecrimes” di Frank Ocean e “Far Nearer” di Jamie XX.
Baba: Aquarius Heaven “So Low”.
E chi è il nuovo talento per il 2012?
I Voices of Black.
La vostra amicizia con Nicolas Jaar ha influenzato la vostra musica in qualche modo?
E’ sempre stato un piacere conoscere qualcuno della nostra età che ha già iniziato una carriera nel campo della musica. Facevamo i DJ per parties a Providence e condividevamo le stesse passioni ed un gusto musicale simile. Non sappiamo se la nostra amicizia in particolare ha avuto impatto sullo stile della nostra musica, ma è stato comunque di grande ispirazione vedere qualcuno della nostra età uscire dagli schemi ed avere successo.
Siete entrambi promoters e creatori della filosofia dello “yarching”. Come la descrivereste ai nostri lettori e come influenza i vostri set e le vostre produzioni?
Jules: “Yarching” è uno stile di vita. Uno stato della mente che contempla il vivere la tua vita come più ti fa stare bene, ed il ridefinire le norme della società. E’ costruito attorno la totale sicurezza di sè ed il raggiungimento della propria felicità e della propria giustizia. Si sta spargendo la voce a giro per il mondo e si continuerà a spargere.
Baba: Per me è principalmente questione di essere sè stessi senza dover chiedere scusa per questo. Si tratta anche di spingersi oltre i limiti ed uscire dalla comfort zone. Le cose diventano noiose quando si è troppo a nostro agio.
Wolf & Lamb è secondo noi una delle migliori etichette al momento. Innovativa, visionaria, metropolitana, piena di groove ed anima. Che importanza ha per voi essere parte di questa famiglia?
Jules: E’ una cosa bellissima. Essere parte di un’etichetta che incoraggia il controllo creativo e ci spinge a diventare ancora più creativi and ogni release è esattamente quello che vogliamo e quello di cui abbiamo bisogno. E’ stato stupendo. Suonare e scambiarsi vibrazioni con gli altri è sempre un’esperienza incredibile.
Baba: E’ giusto e naturale. Come una qualche stronzata feng shui…
Come suonate live?
Il mondo in cui suoniamo è cambiato negli anni, ma al momento stiamo provando e tirando su uno specifico set. Il nostro obiettivo è liberarci interamente del computer per la performance live ed affidarsi alla sola attrezzatura. Sarà decisamente eccitante.
Il vostro sound è incredibile. Qualcosa di nuovo e rivoluzionario che porta nel mondo della club music una nuova ventata di aria fresca. Credete che questo sound si adatti meglio a determinate situazioni in determinati club, come ad esempio locations piccole ed intime?
Jules: Credo che la cosa sia molto variabile. Principalmente credo che delle belle vibrazioni possano venire fuori quasi in ogni tipo di ambiente. Certe volte creare quel particolare tipo di vibrazioni è più difficile a seconda delle circostanze, del pubblico, o della lineup. Noi cerchiamo comunque di rimanere chi siamo come artisti e musicisti in tutte le situazioni.
Baba: Io preferisco sempre scenari intimi. Odio la distanza e la sconnessione.
Potete dirci quale dei vostri EP preferite? Quello di cui siete più orgogliosi, insomma.
Siamo fieri di tutte le nostre releases perchè hanno dimostrato la nostra crescita come artisti e produttori e sono venute dirette dal cuore. Cerchiamo costantemente di essere più creativi e di migliorare in ogni momento, come dovrebbe fare ogni gruppo o artista.
Potete farci il nome di 5 influenze ed ispirazioni per quanto riguarda la vostra produzione musicale, anche al di fuori della club music?
Jules: 1. Lenny White 2. Quincy Jones 3. Greg Paulus (No Regular Play) 4. J. Dilla 5. Spike Lee
Baba: 1. Dieter Rams 2. Fela Kuti 3. Vakula 4. Sade 5. Jean Michel-Basquiat
English Version:
They are young and they possess a truly visionary and revolutionary sound. They brought a new fresh wind into the club music world. Julian Randolph and Babatunde Doherty – aka Voices of Black – talk about their influences and ispirations, their lifestyle and philosophy, their friendship with Mr. Nicolas Jaar, and much more. They still define themselves as normal and down to heart guys, but with high ambitions and goals. Voices of Black, currently part of the Wolf & Lamb family, are a duo of guys in their 20ies that have nothing to envy to the bigs of the scene.
Hello guys, welcome on Soundwall and thanks a lot for giving us a bit of your time. Having the chance to chat with you is absolutely a huge pleasure.
To begin with, could you tell our readers how was your last set and when/where was it?
Our last set was really dope. It was a DJ set & we played at the Electric Pickle in Miami on Art Basel Weekend with Soul Clap, Baby Prince & Zev. The energy was amazing and it was probably one of our best dj sets ever. Not one person we spoke with all night had bad breath.
We know what happened after you released “Tomorrow’s today” in 2009, But what was going on before? When did everything started and how?
Jules: Before Tomorrow’s today we were heavily involved in hip hop. I was an intern for Immortal Technique & AKIR in 2006-2008, and was involved in much of underground and independent hip-hop. We both went to the same high school and met exchanging instrumental c.d.’s. I wrote rhymes back then and we began a duo and handed out mix-tapes locally around northern New Jersey & NYC. We then just clicked and got really experimental and more deep into our music and eventually Voices of Black was formed.
Baba: In high school, I quit sports because all I cared about was making beats and the Art club. I used to paint and make music at the same time, because I liked how the ideas would inspire and bounce off each other. It always just felt like a natural activity for me that I never thought about, and never really showed to anyone. It was enough to just satisfy myself. Then one day, my dad said, “I can see that this is what your passion is and you should show it to the world, the reason why I know is because you’re willing to stay up until 4 in the morning without anyone asking you to.” I wasn’t a fan of high school, but then I met Jules which was cool.
Given that you’re still quite young, has your every day life changed much since then or would you consider yourselves still like two “normal” guys?
Jules: I think I’m normal as far as approachability & conversation. But I also am so into our music that at times I’ve had to sacrifice friendships with people who just like to party all the time or bullshit. I’m definitely humbled by the current opportunity to travel and make music as a career and don’t want to take it for granted. One thing I’ve noticed is that tall attractive women tend to approach me a bit more than before. That may just be coincidence.
Baba: I still consider myself pretty normal, just more busy. I find it a bit harder to keep up with friends, which is a shame.
The year is coming to his end. What was the standout track of 2011 in your opinion?
Jules: I’d have to say it’s between Frank Ocean’s song “Lovecrimes” & Jamie XX “Far Nearer”.
Baba: Aquarius Heaven “So Low”.
And who’s “the new thing” for 2012?
Voices of Black.
How did your friendship with Mr. Nicolas Jaar affect your music?
It was always cool knowing someone our age who had already began a career in music. We used to DJ parties in Providence and share the same passion and similar tastes in music. I don’t know if the friendship directly impacted how or the style of music we create, but it was and still is inspirational to see someone our age breaking boundaries and succeeding.
You guys are promoters and creators of the “yarching” philosophy. How would you describe it to our readers and how does it impact on your sets/productions?
Jules: “Yarching” is a lifestyle. It’s a state of mind involving living your life as you please, and redefining the norms of society. It’s rooted around complete confidence and a pursuit of self happiness and righteousness. People all around the globe are beginning to shout the word and it will continue to spread.
Baba: For me, it’s just about being yourself and not apologizing for it. It’s also about pushing the limits and escaping the comfort zone. Things get boring when everyone’s too comfortable.
Wolf & Lamb is according to us one of the best labels at the moment. Innovative, visionary, metropolitan, groovy and soulful. What does it mean to you to be part of this family?
Jules: It’s a beautiful thing. Being apart of a label that encourages creative control and pushes us to become more creative every release is exactly what we want/need. It has been great. Djing and vibing with everyone is always truly a blast.
Baba: It feels right and natural. Like some feng shui shit…
How do you guys perform live?
It has varied in the past but we are currently rehearsing and designing a specific set up. Our goal is to rid the computer from a live performance entirely and stick to hardware. It will be exciting for all.
Your sound is really amazing. It’s comething new and revolutionary that brings into the club music world a new fresh wind. Do you think that this kind of sound suits better certain situations in certain clubs? Like small and intimate locations?
Jules: I think that it really varies. For the most part I think that a vibe can always be set in nearly every environment. Sometimes setting that vibe is more difficult depending on the circumstance, crowd, or lineup but we try to remain true to who we are as artists/musicians at all times.
Baba: I always prefer intimate settings, I hate distance and disconnection.
Can you tell us which one of yours is your favourite EP? The one that you’re more proud of?
We’re proud of all of our releases because they have shown our growth as artists and producers and have come straight from the heart. We are constantly trying to be more creative and improve all the time though as should any group or artist.
Can you please name us 5 influences and inspirations in your music production, even out of the club music?
Jules: 1.Lenny White 2.Quincy Jones 3. Greg Paulus (No Regular Play) 4. J. Dilla 5. Spike Lee
Baba: 1. Dieter Rams 2. Fela Kuti 3. Vakula 4. Sade 5. Jean Michel-Basquiat