Continua il nostro viaggio attraverso i documentari piu’ importanti mai realizzati riguardanti la musica elettronica. Siamo partiti da Detroit e con “High Tech Soul” abbiamo scavato in profondita’ per trovare le radici della musica Techno nella sua madre patria. “We Call it Techno!” ci riporta in Europa e ci offre un attenta analisi della cultura rave e della scena Techno nella Germania di fine anni’80, inizio anni’90.
Dalla durata di 100 minuti, diretto da Holger Wick & Maren Sextro (coloro che stanno dietro a Slices Magazine, per intenderci) e uscito in DVD nel 2008, “We Call It Techno!” focalizza principalmente sulle citta’ di Berlino, Francoforte e Colonia il suo obbiettivo. In particolare sulla Berlino pre e post caduta del muro. Quindi lo sviluppo della scena e il clima che si respirava nei primi leggendari club della capitale come l’UFO Club di Kreuzberg e il Tresor di Potsdamer Platz (entrambi fondati da Dimitri Hegemann, dai ragazzi della Interfisch e frequentati da personaggi come Thomas Brinkmann, F.M. Einheit e Moritz Von Oswald) a quelli di Francoforte come Omen e Technoclub (primo “club nel club” situato all’interno dello storico Dorian Gray) sino allo Space Club di Colonia. Un ampio capitolo di questo documentario è dedicato alla Love Parade, con immagini inedite della prima edizione svoltasi a Berlino nel 1989 (dove, 4 mesi prima della caduta del muro, hanno partecipato poco più di 150 persone) e di quella dell’estate del 1991, considerata la “Summer of Love tedesca”, dove migliaia di partecipanti provenienti (finalmente!) da tutto il paese (primi effetti positivi della caduta del muro) hanno consacrato la Techno come movimento culturale nazionale. Numerose interviste che coinvolgono molti DJs: alcuni di loro ancora in “ballo”, altri spariti dalle scene dopo aver dato il loro fondamentale contributo allo sviluppo dei movimenti Techno e Trance in Europa. Artisti come Sven Vath, Hell, Paul van Dyk, Boris Dlugosch, Cosmic Baby, Talla 2XLC, ATA (fondatore di etichette come Ongaku, Klang e Playhouse e del Robert Johnson di Frankfurt), Dj Tanith. Ma anche giornalisti, proprietari di celebri negozi di dischi come Hardwax e Delirium, visual artists, clubbers e promoters dell’epoca e molto altro. Questo è molto più che un documentario: è una vera e propria testimonianza di una generazione rivoluzionaria che a colpi di Techno e di rave party ha contribuito a risvegliare le coscienze di una nazione – la Germania – finalmente unita ma ancora culturamente anestetizzata e oppressa. Unica pecca: alcuni protagonisti di questo documentario usano toni un pò troppo “Deutschland über alles” a rivendicare le origini teutoniche della Techno. “Papa” Sven compreso, che definisce la sua “Electrica Salsa”(1986) già un pezzo Techno. La Techno è nata a Detroit..punto!