Live Cinema Festival arriva alla sua nona edizione (ehi, non è un traguardo da poco), e per giunta lo fa al massimo della forma: questa edizione 2022, oltre a tornare in un luogo di grandissimo prestigio come il Palazzo delle Esposizioni di Roma, mette in campo quella che è probabilmente la line up più bella mai assemblata finora da un festival che è un piccolo patrimonio. Sì: perché “espandere” la creazione artistica unendo la parte visuale a quella sonora è sempre una sfida affascinante, e farlo non rifugiandosi solo nella sperimentazione autoriferita e ormai codificata ma cercando davvero contaminazioni e salti qualitativi notevoli, coinvolgendo producer di notevole spessore, riesce a rendere tutto performativo nel senso migliore del termine. Ovvero: vieni “chiamato” ad immergerti sia nel suono che nella musica, togliendoti di dosso un approccio troppo museale e sentendoti come ad un concerto. Ma con gli occhi che si fanno pieni di bellezza e di stimoli. Riprendendo le parole del comunicato stampa ufficiale:
Live Cinema Festival non è una rassegna cinematografica né, tantomeno, “solo” un happening di arte digitale, ma una manifestazione composita incentrata su innovative performance di spettacoli audio-video dal vivo che indaga e promuove tutti i fenomeni artistici a cui si attribuisce il termine “Live Cinema”. Il Live Cinema è la tecnica narrativa sperimentale applicata al video performativo, che dà vita alla creazione simultanea di suoni e immagini in tempo reale, e che si traduce in spettacoli immersivi che infrangono definitivamente le regole della narrazione tradizionale, mirando a comunicare e suscitare sensazioni ed emozioni favorendo la “contaminazione” dei sensi nella percezione.
Fuori allora i momenti salienti di questa edizione, che si celebra questo weekend, a partire da domani 22 settembre fino al 25. Cediamo di nuovo la parola ai documenti ufficiali se volete approfindire, premettendo che situazioni come il set di Biosphere assieme al collettivo INITI, i vari contributi di quel “drago gentile” che è Konx-Om-Pax o la preview del nuovo materiale del bravissimo Capibara sono appuntamenti che da soli valgono la presenza al festival:
La lineup di Live Cinema Festival 2022,con la direzione artistica di Claudio Guerrieri, presenta artisti provenienti da ogni parte del mondo, che saranno gli ambasciatori di nuovi linguaggi per un festival che attraverso le proprie performance punta a restituire la complessità del contemporaneo. Scorrendo la lineup troviamo uno dei nomi di punta di questa pratica, la canadese Myriam Bleau, la cui performance, presentata in anteprima italiana, “Unsculpt”, è un lavoro ispirato dagli scritti di Donna Haraway, che esplora paesaggi urbani e naturali ricreati in forma sintetica, tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, scenari che emergono come cartoline sbiadite di un futuro immaginato.
Anteprima interazionale assoluta sarà il lavoro di Konx-om-Pax, musicista e al contempo artista digitale, proveniente da Glasgow e i cui lavori sono pubblicati da Planet Mu, etichetta di culto nel campo dell’elettronica sperimentale, che nella sua performance – “System Works” – si muoverà tra composizioni ambient e sintesi modulare; una leggenda dell’ambient music internazionale, il norvegese Biosphere, che presenterà con lo studio creativo ceco INITI l’installazione “At The Planetarium”, un viaggio “apocalittico e alieno”, tra suoni e immagini, nell’universo infinito; il pluripremiato artista austriaco Marian Essl alias Monocolor che presenta il suo nuovo lavoro, “Sentient Ocean”, ispirato al romanzo “Solaris” di Stanislaw Lem il progetto tocca temi come l’emergenza, la teoria dei sistemi, l’identità e il rapporto tra macchina e natura; Paraadiso, il duo formato dal producer TSVI e dall’artista digitale Seven Orbits, che nel proprio lavoro – che verrà presentato per la prima volta in Italia – si lascia ispirare dalla musica popolare del nostro paese e dai rituali corali, puntando a stimolare la stessa esperienza fisica e multisensoriale di antichi raduni e cerimonie.
Continua sotto, intanto in assaggio della performance di Biosphere:
Nel novero dei lavori presentati in anteprima assoluta a LCF ci sono anche: “No Human”, la performance che creerà un ambiente immersivo e distopico a cura dell’artista portoghese Nuno Mika, un lavoro che indaga sul futuro della specie umana; “Homunculus: an introduction” il lavoro esclusivo, presentato per la prima volta, di uno tra i nomi più stimati nel panorama della musica elettronica in Italia, Capibara, coadiuvato dallo studio di arte digitale Videosolid, una porta, sonora e visiva, per entrare nell’universo del suo prossimo album, “Homunculus”.
In anteprima nazionale il trio ungherese Lighthouse, che presenta la performance “Evolve”, un invita rivolto allo spettatore ad entrare in uno stato di ipnosi auto-riflettente; il coinvolgente viaggio che attraversa i diversi mondi sonori a cui gli strumenti elettronici italiani hanno contribuito con la loro voce compiuto dal duo Macchine Nostre. Come consuetudine poi LCF riserva uno spazio dedicato a progetti audiovisual emergenti ospitando una speciale sezione rivolta agli artisti italiani: Live Cinema Made in Italy. Tra i protagonisti di questa edizione: MACK feat. Lototek, Memè / Pastorello, Teo Serapiglia + Roberto Di Ciaccio e Rosario Grieco, i quattro vincitori delle selezioni che si esibiranno nella Sala 9 del Palazzo delle Esposizioni in apertura ai live internazionali.
Ogni performance serale sarà preceduta dal Symposium, quest’anno dal tema: “Musica e Immagine: che aspetto ha il suono?”, un incontro in cui autori, curatori e artisti di calibro internazionale sono invitati a discutere del rapporto sinestetico tra suono e immagine nella performance audiovisiva in tempo reale. Come ospite della lecture all’opening del 22 settembre ci sarà Elena Giulia Abbatici, storica dell’arte, autrice e curatrice d’arte contemporanea, con la sua ricerca “The Eternal Body. I sensi umani come laboratorio di potere, tra crisi ecologica e transumanesimo”. Nelle altre giornate del festival a dialogare sul tema saranno altre personalità, indagatori e ricercatori del mondo dell’AudioVisivo, dagli scrittori e giornalisti Valerio Mattioli e Andrea Benedetti, allo studio creativo Ultravioletto, alla curatrice Federica Patti.
Ad arricchire ulteriormente la programmazione del Festival, il workshop “Visual Creation for Live Performance” tenuto dall’artista scozzese Konx-om-Pax, cheattraverso efficaci e innovativi esempi di narrazione di pratiche artistiche, il workshop offrirà strumenti di conoscenza, tecniche e tecnologie per la realizzazione di contenuti per una performance audiovisiva in tempo reale.
Un evento speciale sarà la proiezione nella Sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni del documentario “Visualist, those who see beyond”, dei registi spagnoli Manu Cid e Pedro Pantaleón. Dalla scena underground e alternativa della new media art ai grandi eventi mainstream per centinaia di migliaia di visitatori, “Visualist, those who see beyond” racconta la storia mai raccontata prima dell’audiovisual art.
Spin-off del festival è il progetto “SCREENINGS”, in programma dal 1° agosto sino al 25 settembre, un percorso di avvicinamento all’evento attraverso delle anteprime selezionate, proiezioni dislocate in diverse location che mirano a preparare il pubblico alle performance del festival. Ad ospitare le preview sono quattro spazi: Casa dell’Architettura di Roma – Acquario Romano, Auditorium Parco della Musica, Casilino Sky Park, Fusolab 2.0.
Biglietti e programma completo: basta andare qui. Davvero – consigliatissimo.