Kateryna Zavoloka, compositrice sperimentale e artista dalla varie sfaccettature, è una delle poche rappresentanti donne della musica elettronica sperimentale, nata in quel bacino fermente e pullulante di nuovo e di fresco che è l’Europa dell’est, più precisamente Ucraina. È solita produrre con l’etichetta ucraina Kvitnu, di cui ne cura la maggiorparte della grafica. Il suo suono ha subito notevoli variazioni rispetto alle prime pubblicazioni, rimanendo fedele sempre però al carattere fluido e evocativo della musica folk d’origine mischiata a certe frequenze dell’elettronica intelligente, del glitch-pop ed ambient che a seconda dei contesti mutano colore e nome, ma non forma. Intima e trasparente la sua musica regala scorci di foreste popolate da animali magici e surreali. Da ascoltare con cura.
Come prima cosa vorrei chiederti a cosa stai lavorando attualmente.
Ho appena avuto un concerto a Pardubice, Repubblica Ceca. A novembre avrò un piccolo tour – due concerti in Germania e uno in Polonia con la video artista Laetitia Morais: il 16.11 al Mozg festival di Bydgoszcz, il 20.11 al Cynetart festival di Dresda e il 22.11 alla Elbphilharmonie di Amburgo.
La tua produzione artistica spazia dalla grafica illustrativa, videoarte alla composizione di musica sperimentale elettronica. Trovo che la cosa sia stupenda, mi incuriosisce come tu riesca a dedicarti alla musica tanto quanto al linguaggio visivo. Quale passione è nata prima e quale hai coltivato di più o con maggiore enfasi?
Per me si tratta solo di diverse dimensioni della stessa magia. Voglio solo fare cose strane nel modo più onesto e libero! (sorride) E’ accaduto contemporaneamente, nella mia infanzia – cantavo nel coro ed entrai nella scuola di design per bambini. E’ stato molto naturale per me fondere insieme queste due arti e quindi mi piace fare entrambe le cose!
Per quanto riguarda la tua produzione musicale, l’ultimo album è Vedana, prodotto dalla straordinaria Kvitnu nel 2011. Premetto che ogni tua produzione ha una sua rilevanza e assume un po’ una propria autonomia, come fosse un progetto a sè stante. Ma in Vedana si percepisce qualcosa di diverso rispetto alle rotture ritmiche di Svitlo. Puoi dirci cosa ha rappresentato per te quest’ultimo album?
Vedana è album è dedicato all’energia dell’acqua, secondo elemento nella mia “quadrilogia”. Vedana si scioglie e scorre, si blocca, ha basse frequenze in profondità mentre è caratterizzato da alcune canzoni popolari ucraine nella superficie. Svitlo è stato un pre-album di Vedana, che quindi è una specie di transizione rispetto quello che ho fatto prima. E Svitlo significa luce in ucraino.
Ci sono molte collaborazioni nella tua produzione, sia in campo visivo che musicale. Con Kotra, oltre alla condivisione del palco negli ultimi live, ci sono stati ben 2 album, uno di arrangiamenti jazz/swing e uno invece dalle sonorità elettroniche: “To Kill The Tiny Groovy Cat”, puoi raccontarci qualcosa riguardo quest’album?
In “To Kill The Tiny Groovy Cat” ho cercato di decomporre i suoni di Kotra in “atomi”, come se li avessi distrutti e poi fatti risorgere. Quindi diciamo che questo EP non è stato proprio una collaborazione, ma piuttosto una battaglia.(sorride)
Per quanto riguarda le collaborazioni più recenti invece, oltre alla prossima uscita, c’è stata Double Connection, EP del duo italiano Plaster, pubblicato dalla Kvitnu quest’anno. Com’è nata questa collaborazione?
I Plaster sono un duo di artisti italiani della Kvitnu, amici miei molto cari, amo la loro musica e, naturalmente, quando mi hanno chiesto di remixare la loro traccia sono stata davvero felice di farlo. Mi piace l’atmosfera che creano, non si tratta davvero di suoni, piuttosto di sentimenti e percezioni. Ho voluto mantenere questa atmosfera e aggiungere alcune piccole melodie, come delle pennellate trasparenti.
Un altro tuo remix, che mi è piaciuto tantissimo, è “Kodomo” dei Gurun Gurun.
Sì, Gurun Gurun mi hanno invitato al loro remix. Ho davvero apprezzatola voce di Aki Tomita, che non è un cantante professionista. Ma, nella traccia in questione, il suo canto è così gentile e caldo – come una ninna nanna giapponese – che per me è stato fondamentale mantenere questa semplicità per non rovinare la tenerezza la sua voce e la fragilità che emanava. E’ stato interessante lavorare con loro.
Come vivi l’attivita di remixer? Cerchi di scegliere le tue collaborazioni o sono loro che scelgono te?
Sì, mi piace fare remix e collaborazioni, ma ora sono molto esigente rispetto le persone con cui lavoro. Cerco perplessità e stupore!
I live: ti aspettano prossimamente parecchie date con l’artista Laetizia Morais, ci anticipi qualcosa al riguardo?
Laetitia Morais crea sempre certe cose pazzesche incredibili, a volte sono molto сuriosa: Laetitia cosa si inventerà questa volta con le immagini? Sono decisa a usare sia i miei strumenti digitali che analogici per creare dei bei suoni profondi. Sono davvero in attesa di improvvisare in questo piccolo tour con Laetitia Morais. Ovviamente sono utti sono invitati a vedere i nostri spettacoli!
English Version:
Kateryna Zavoloka is an experimental composer and artist with many artistic sides, she is one of representative women of experimental electronic music, born in the ferment and swarmed basin of Eastern Europe, namely Ukraine. She is used to release her albums with the ukrainian label Kvitnu. besides taking care of the most of the label’s graphic works and releases. Her sound has changed considerably since the first publications, but always remaining true to the point of her expression:the fluid and evocative folk music of her land mixed with certain frequencies of intelligent electronic, glitch-pop and ambient. That point changes in color depending on the context and name, but does not in form. Her music can be transparent, natural and intimate like forests populated by magical and surreal animals. To listen carefully.
The first thing I’d like to ask you is about your activity right now, what’s on your schedule?
I just had gig in Pardubice, Czech Republic. Next month, in November I will have small tour – two concerts in Germany and one in Poland with Laetitia Morais visual artist together: 16.11 at Mozg festival in Bydgoszcz, 20.11 at Cynetart festival in Dresden and 22.11 at Elbphilharmonie in Hamburg.
Your artistic production ranges from illustrative graphics, video art, the composition of experimental electronic music… I find it is beautiful, I’m curious about how you succed to the music as much as to the visual art languages?
For me it is just different dimensions of same magic. I just want to do honest and free weird things.
Which love came first, music or visual arts? For which one have you cultivated your interest most?
It was in the same time, in my childhood – I was singing in choir and went into design school for kids. It was very natural for me to merge together these arts and I love to do both!
About your music production: the last album is Vedana, produced by the extraordinary Kvitnu in 2011. First of all i want to say that all your production has its own importance and plays like a project in itself, but Vedana plays something different from the former broken rhythm of Svitlo, (Kvitnu 2011). Can you tell us what has been for you this album?
Vedana is album is dedicated to Water energy, second element in my quadrilogy. Vedana melts and flows, crashes, it has low frequencies as a depth, Ukrainian folk song as surface. Svitlo was a pre-album of Vedana, kind of transition from what I did before. And Svitlo means light in Ukrainian.
There are many collaborations in your production, both in visual and music prod.. With Kotra, besides sharing the stage in the last few live sets, there were 2 albums, one near the jazz arrangements and the other more electronic: “To Kill The Tiny Groovy Cat”. Can you tell us something about this album?
In “To Kill The Tiny Groovy Cat” I tried to decomposed Kotra’s sounds into atoms, some kind of to kill and then resurrect them. So it was not really collaboration, but rather a battle in this EP.
About the latest collaborations, apart from the next release, there was “Double connection”, an EP of Plaster, published by Kvitnu 2012. How did this collaboration come to life?
Plaster are Kvitnu’s artists from Italy, my very good friends, I love their music and of course when they asked me to remix their track I was really happy to do that. I like the atmosphere they create, it is not really about the sounds, it is about feelings and perception. I wanted to keep this atmosphere and add some tiny melodies, like transparent brush strokes.
Another of your remixes, which I liked a lot, is “Kodomo” of Gurun Gurun. You remembering something about it?
Yes, Gurun Gurun invited me to remix them. I really liked that they used vocal of Aki Tomita, that was not really a professional singer. But she sings so gentle and warm – like a Japanese lullaby – for me it was so important to keep this simpleness, not to spoil her voice’s tenderness and fragility. It was interesting to work with.
Do you like to remix? Do you choose your collaborations or they choose you?
Yes, I like to do remixes and collaborations, but now I am really picky with whom to work. I want to be amazed and puzzled!!!
The live set: several dates with the video artist Laetizia Morais are coming, which tools will you use and what we could expect from you?
Laetitia Morais always invent some crazy incredible things, sometimes I am very сurious: what Laetitia will invent with visuals this time?! I will definitely use my digital machinery and analogue cutie for deep sounds. I am really waiting to improvise at this little tour with Laetitia Morais. Everybody are welcome to see our performances!