Non è mai stato una superstar, ma fidatevi quando vi diciamo che l’importanza e la consistenza artistica di Zed Bias va ben oltre la fama che può aver raggiunto nel rutilante mondo delle serate da club: parliamo di un artista di grande integrità e consistenza, ma anche di un innovatore (uno dei più solidi producer in chiave UK garage, nei primi anni 2000, ma anche come dice più di qualcuno un padre putativo della dubstep). In mezzo a tante stelle che durano lo spazio di una stagione e mezza, Bias è uno la cui longevità artistica non è casuale.
Tuttavia, su una cosa si è mostrato all’improvviso poco resistente: l’andare in giro a fare il dj. Il 2014 sarà il suo ultimo anno dietro la consolle, dopo vent’anni di onorata carriera. Ha annunciato infatti che col party di Capodanno smetterà di andare nei club a suonare. I motivi? Un po’ la voglia di dedicarsi meglio a Biasonic, la sua personale label nata poco tempo fa, e al lavoro da studio vero e proprio; un po’ il fatto che “…si sta invecchiando, no? Fanno 40, di cui la metà dedicati all’andare in giro a fare da dj”, come spiega in questa bella intervista su Fact.